Romario e Ronaldo sulla copertina di Placar |
Nel dicembre del 1997, ancora una volta nella
sede saudita di Ryahd, si disputa la terza edizione della Confederations Cup ed
anche in questa occasione i vertici della FIFA allargano il numero delle squadre
partecipanti. Si compongono, infatti, due giorni da quattro formazioni
ciascuno, con successive semifinali incrociate e finalissima. L’unica nota
dolente è la rinuncia della Germania Campione d’Europa, sostituita dalla
Repubblica Ceca. Delle altre invece nessuna declina l’invito. Il Brasile di
Zagallo grande favorito e Campione del Mondo in carica non inizia proprio nel
migliore dei modi. Batte senza patemi l’Arabia Saudita, ma poi inciampa con un
pareggio a reti inviolate al cospetto dell’Australia e supera soltanto con un
sofferto 3-2 l’arrembante Messico. L’onore della Selecao è salvo, ma la vera
protagonista del primo girone è l’Australia del tecnico inglese, ex del
Tottenham e del Barcellona, Terry Venables. I canguri, infatti, pur perdendo a
sorpresa contro l’Arabia Saudita, passano in semifinale in virtù del successo
ai danni dei messicani.
Nel gruppo B invece l’Uruguay del tecnico
Victor Pua si rivela un autentico spauracchio, imponendosi in tutti e tre gli
incontri. La Celeste, infatti, batte a fatica gli Emirati Arabi ed il
Sudafrica, ma conquista un successo decisivo contro i ceki. I trascinatori
degli orientales sono il giovane
talento Alvaro Recoba, Olivera e l’altra sorpresa Zalayeta. Riesce a guadagnare
la finale anche la Repubblica Ceka di Nedved, Smicer e Poborsky.
Le semifinali registrano, però, un’autentica
sorpresa. Infatti, l’Uruguay dominatore dl torneo fino a quel momento viene
estromesso inopinatamente dall’Australia, che con Kewell nei supplementari
sigla il golden gol. Il talento del Leeds United sbarra sorprendentemente la
strada alla nazionale uruguagia. Non si fa sorprendere, invece, il Brasile che
mette finalmente in campo tutta la classe di Romario e Ronaldo. I ceki
resistono anche per un tempo, poi i due funambolici brasiliani superano una
volta a testa Srnicek.
Brasiliani ed australiani, dunque, disputano
un’inedita finale dal pronostico quasi scontato. Anche se nella prima fase i
canguri sono riusciti ad imporre il pareggio ad occhiali alla Selecao. Un
risultato che ai tifosi brasiliani ha fatto venire i brividi. La finale questa
volta è però senza storia. Anche perché l’australiano Mark Viduka viene mandato
anzitempo a fare la doccia al 24’ del primo tempo, con i brasiliani già in
vantaggio di un gol. Con un uomo in più la squadra di Zagallo dilaga, vincendo
per 6-0, con reti equamente distribuite in tre a testa tra Romario e Ronaldo.
Romario con 7 reti è anche il cannoniere assoluto della manifestazione.
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