venerdì 11 gennaio 2013

Il campionato più bello del mondo- Il Pescara di Galeone e Junior

Il brasiliano Leo Junior
 Nel bel mezzo di una riedizione rivisitata e rivalutata del calcio totale intorno alla metà degli Anni Ottanta esplosero tanti nuovi profeti o presunti tali. Diversi dei quali non a caso provenivano da una gavetta calcistica formativa come dire autodidattica, nel senso che non avevano mai o quasi giocato a pallone. Infatti, tra tutti Sacchi spopolò nel Milan, Maifredi fece tanto bene nel Bologna ma non nella Juventus, mentre sulle rive dell'Adriatico in sella al timone pescarese si esaltò Giovanni Galeone, con un calcio scintillante e votato all'offensiva. Dei tre nessuno poteva vantare precedenti calcistici quantomeno ed almeno da rinomare.
 Tra tanta manodopera operaia (i vari Bergodi, Benini, Camplone, Gatta, Pagano; Galvani e Marchegiani) si esaltavano però i piedi buoni dei baffuti Leo Junior e Blaz Sliskovic. Il secondo, calciatore croato, aveva fatto mirabilie con la maglia dell'Hajduk Spalato, ma riuscì a farsi apprezzare anche sul versante Adriatico italiano. Di Leo Junior invece si sapeva già tutto, ma quanto di buono aveva fatto intravedere con la Selecao brasileira, il Flamengo ed il Torino lo ripetè in maniera entusiasmante anche a Pescara, nell'ultima sfida della sua esaltante carriera. Junior fu senza dubbio uno die migliori stranieri che sbarcarono in Italia negli Anni Novanta.
 Il 13 settembre del 1987, ad ogni modo, la Galeone-band giocò un brutto scherzo all'Inter ambiziosa di Trapattoni a San Siro, ridicolizzando i vari Zenga e Ferri, ma anche Scifo e Passarella. Il Pescara conseguì un risultato a sensazione. 2-0 esterno in quel di Milano con i gol di Galvani al 40' e gran raddoppio di Sliskovic al 57'. Uno di quei risultato che fanno un'epoca e quella fu l'epoca del Pescara di Galeone.

Nessun commento:

Posta un commento