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giovedì 6 febbraio 2020

Prince Amoako, l'unico africano ad aver giocato una finale di Copa Libertadores




di Vincenzo Paliotto

 Quasi improbabile che giocatori e tecnici di altri continenti abbiano potuto far bene nella Copa Libertadores. Lo spagnolo Pablo Mari è stato il primo europeo a vincerla nel 2019 con la maglia del Flamengo. Invece un solo calciatore africano è riuscito quantomeno a giocare la finale della Copa più prestigiosa dell’America Latina. E’ la storia di Prince Koranteng Amoako, centravanti ghanese che si mise in luce alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Giocava con l’Asante Kotoko e le buone prestazioni  nella manifestazione a cinque cerchi lo portarono in Perù, alla corte dello Sporting Cristal a Lima. Il conjunto cervecero, nato nel 1954, giocò una straordinaria campagna in Libertadores agli ordini del tecnico Sergio Markarian e diventò la seconda squadra peruviana a giocare una finale dopo l’Universitario nel 1972. Era la squadra di Solano, Soto, del paraguayano Pedro Garay, di Julinho e dell’argentino Bonnet e quindi di Amoako.

 Negli ottavi lo Sporting Cristal con molta sorpresa superò il Velez Sarsfield con un gol in campo esterno a due minuti dal termine di Jorge Soto e nei quarti avrebbe sfidato sulle alture boliviane un agguerrito Bolivar, che tra i pali schierava un altro africano: Thomas N’Kono, ormai un po’ avanti con gli anni ma che spinse l’undici di La Paz veramente lontano nella Copa. In Bolivia i padroni di casa prevalsero per 2-1, ma a Lima lo Sporting operò un grande riscatto con i gol di Solano, Soto ed al 66’ di Amoako, che superò proprio N’Kono in un inedito duello africano in territorio sudamericano. In semifinale contro il Racing Club Avellaneda, maggiormente accreditato di raggiungere l’atto finale del torneo, venne messo in copertina dalla rivista Once alla guida di un’auto della polizia. El conductor recitava il prestigioso titolo ed Amoako divenne l’arma a sorpresa di quello Sporting Cristal. Giocò entrambe le partite il grane, dando molti grattacapi alla difesa della squadra di Alfio Basile. Un attaccante dal passo imprevedibile che poteva spostare gli equilibri di una partita e rendere vulnerabile anche le difese più munite del torneo. Lo Sporting Cristal ebbe ragione anche del Racing Club, che sognava una finale di Copa Libertadores a distanza di 30 anni esatti.

 Giocò titolare anche nella finale di ritorno a Belo Horizonte per essere rilevato da Carmona contro il Cruzeiro, ma la sua avventura con la maglia dei cervezeros durò lo spazio di 15 partite e 3 reti, prima di passare al Deportivo Municipal, sempre nella capitale andina. Questa volta in finale allo Sporting Cristal ed Amoako il miracolo non riuscì, ma quella doppia finale fu decisa in favore dei brasiliani da un solo gol, peraltro di Elivelton su topica di Baleiro.

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