di Vincenzo Paliotto
Un tempo la chiamavano Friendship Cup, ovvero
Coppa dell’Amicizia, ed i rapporti diplomatici e di buon vicinato tra Iran ed
Iraq erano ottimali. Anzi nella Friendship Cup del 1969 celebrarono quella che
era la loro via di contatto verso i paesi dell’est Europa, garantita dalla
presenza dello Spartak Mosca, che poi vinse il quel torneo, quindi dai turchi
del Mersin Yurdu e dal Pakistan. Le due squadre si erano affrontate per la
prima volta nel 1962, peraltro con una vittoria irachena, abbastanza sporadica
nella storia e soprattutto in quegli anni. L’Iran, infatti, lungo l’arco degli
Anni Settanta dominò le sorti di quella sfida, imponendosi in tutte o quasi gli
incontri più importanti nel corso dell’Asian Cup, delle qualificazioni alla
Coppa del Mondo e nelle qualificazioni ai Giochi Olimpici. Le vittorie spesso
risultavano schiaccianti.
Ma la supremazia calcistica dell’Iran non
costituiva certo una novità per quegli anni. L’Iran del resto vinse per tre
edizioni consecutive la Asian Cup tra il 1968 ed il 1976 e partecipò anche alla
Coppa del Mondo del 1978, come prima volta nella sua storia calcistica. Nella
Asian Cup di Bangkog del 1972 l’Iran si impose con un largo 3-0, con tre reti
di Hossein Kalani, bandiera del
Persepolis Teheran. Nei Giochi Asiatici di due anni dopo invece la contesa fu
risolta da Rowshan, che andò in gol anche nel 2-0 dell’Asian Cup del 1976. Hassan Rowshan, che invece militava nel
Taj e che poi avrebbe realizzato un gol anche nella Coppa del Mondo del 1978 in
Argentina contro la Scozia. L’Iraq riuscì a strappare soltanto un pareggio nel
1974 nelle qualificazioni per l’Olimpiadi di Montreal.
Ahmed Radhi |
La rivincita irachena arrivò molti anni più
tardi. Soltanto nel 1993 in campo neutro a Doha in una partita di qualificazione
ai Mondiali. Segnò Amed Radhi, uno
che doveva andare a giocare nel Nacional
Montevideo, ma che Uday Hussein tenne vincolato a Baghdad e al suo Al Rasheed
(squadra fondata e portata alla gloria dallo stesso figlio del dittatore
iracheno), quindi pareggiò Ali Daei e
poi punto decisivo di Kadim. Risultato
analogo anche nell’altra partita di Dubai nel quadro dell’Asian Cup a dicembre
del 1993, ancora con un successo iracheno per 2-1. Dopo il 1976, le due
nazionali non si erano più affrontate. L’esplosione di un sanguinoso e lungo
conflitto bellico tra i due paesi tenne lontano qualsiasi tipo di contatto tra
il 1980 ed il 1988. Teheran e Baghdad divennero delle pedine fondamentali nello
scacchiere internazionale di quegli anni ed attraverso la loro questione di
confine e di supremazia territoriale si annodavano le alleanze e le rivalità
più cruenti del mondo intero.
Le due squadre tornarono ad affrontarsi
soltanto il 5 novembre del 1989 a Kuwait City nella Peace Cup in una partita
terminata 0-0, ma quel confronto Iran-Iraq anche nel calcio non sarebbe mai più
stata una partita come le altre.
Ali Daei |
Ad ogni modo, in 27 match l’Iraq ha vinto
soltanto 5 volte e l’ultima della serie nell’Asian Cup del 2015 a Canberra. Un
successo arrivato peraltro dopo un pirotecnico pareggio per 3-3, ma in rimonta
e dagli undici metri. Fu ritenuto un grave smacco quello per la nazionale
guidata dal lusitano Carlos Queiroz,
per un Iran accreditato di maggior livello tecnico ed organizzativo. Anche se
c’è da ricordare che l’Iran, nonostante sia stato presente alla fase finale
della Coppa del Mondo, non vince l’Asian Cup dal 1976, successo invece nel 2007
per l’Iraq (gol decisivo di Younes
Mahmoud nella finale contro l’Arabia Saudita) e quindi di gran lunga più
recente. Ed anche questo si rivela come un ulteriore motivo di grane rivalità
tra i due paesi. Anche se in questo caso la vera rivalità per forza di cose
risale ad un conflitto bellico che nessuno ha mai dimenticato e che mai
dimenticherà per i tanti morti e per le tante atrocità.
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