Estudiantes-Gremio 3-3, 8 luglio 1983 |
di Vincenzo Paliotto
Fu
uno scontro a tutto campo senza mezzi termini. La proverbiale rivalità
ampiamente nota e diffusa tra argentini e brasiliani soprattutto a livello
calcistico sfociò in un match carico di tensioni e violenze forse senza
precedenti. Il caldo luglio del 1983 era appena iniziato e non bene per gli
argentini impegnati nella Guerra delle Malvinas contro gli inglesi. Una guerra
follemente voluta dalla dittatura militare di Videla, che mandò allo sbaraglio
troppi giovani argentini non in possesso del dovuto bagaglio di esperienze
militari. Il governo brasiliano intanto appoggiò quello inglese e gli argentini
non la presero bene. Cosi quando il Gremio si presentò allo Jorge Hirschi di La
Plata per affrontare l’Estudiantes trovò l’inferno in campo e sugli spalti. I
gremisti andarono anche in vantaggio per 3-1 (gol di Osvaldo, Cesar e Renato
Portaluppi), mentre gli argentini registrarono ben quattro espulsi: Trobbiani,
Ponce, Camino e Tevez.
Tuttavia, i brasiliani dovettero cedere ad ogni tipo di
pressione, lecita e non sul terreno di gioco. Tanto che al 76’ segnò Gurrieri e
all’80’ Russo, che firmò un pareggio incredibile in 7 contro 11. Il Gremio
avrebbe guadagnato comunque la finale da quel girone di semifinale a 3 squadre,
poi proprio grazie al successivo pareggio che lo stesso Estudiantes impose
all’America di Calì, l’altra componente del girone, peraltro in terra
colombiana. La squadra di Valdir Espinosa poi vinse quella Copa, battendo in
finale il Penarol. Nella gara di andato il Gremio pure aveva vinto: 2-1 con
reti di Osvaldo e Tarcisio a cui aveva replicato il solo Gurrieri.
i giornali giustamente dissero che si trattò di una battaglia |
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