di Vincenzo Paliotto
Il retaggio comunista. Non a caso e senza troppa enfasi Lipsia
viene definita una delle culle del calcio tedesco. Del resto nel 1903 proprio
l’undici locale vinse il primo campionato teutonico della storia, battendo in
finale ad Amburgo con un sonoro 7-2 il DFC Prag e dando seguito poi a quel
successo con altri due titoli nazionali conseguiti nel 1906 e nel 1913. Mentre
la prima ed unica DFB Pokal giunse nel 1936, ma con una vittoria epocale per
2-1 di fronte al fortissimo Schalke 04 e dinanzi ad oltre 70.000 spettatori
all’Olympiastadion di Berlino. Il Vfb Lipsia e la città avevano un ruolo
pressoché predominante nel calcio tedesco. Eppure, malgrado tutto, qualcosa in questo vasto angolo di Germania è quasi costretto a cambiare dal punto di
vista dell’identity calcistica, anche se il cambiamento in questo caso
scaturisce da una vera e propria imposizione commerciale. Quella della Red Bull, per intenderci, che con i
soldi ed il potere vuole schiacciare, o quantomeno prova a farlo, la vera
identità calcistica della città, ad appannaggio da sempre della Lokomotive e
del Chemie e forse più lontanamente della Rot Stern, un club minore. Dopo il
passaggio sotto le insegne governative della DDR, l’identità calcistica della
città venne difesa dalla Lokomotive Lipsia, che prese l’eredità del Vfb Leipzig
e che nella gerarchie del regime comunista doveva essere la squadra più forte
della città, e la Chemie Lipsia, invece la squadra minore che aveva ereditato
la storia del Britannia nato nel 1899, ma forse inconsapevolmente più vicina
alle ragioni del popolo. In realtà i gialloblu della Lokomotive non vinsero mai
il titolo della Oberliga, pur sfiorandolo più volte, accontentandosi però di
vincere 4 volte la coppa nazionale e di arrivare ad una finale di Coppa delle
Coppe nel 1987, poi persa contro l’Ajax. Tuttavia, la Lokomotive Lipsia era a
sua volta una delle vittime preferite degli equilibri del potere. La Dynamo
Berlino ed Erich Mielke, il capo della Stasi che presiedeva anche la squadra di
calcio più odiata, gli strapparono un titolo già quasi vinto nel 1986, con
quello che venne definito “il rigore della vergogna”. Un rigore fischiato in
favore della Dynamo proprio contro la Loko a tempo abbondantemente scaduto
dall’arbitro Stumpf, che poi si scoprì essere un agente della stessa Stasi e
quindi influenzato da Mielke. Quelli del Chemie invece il campionato lo vinsero
e pure in due occasioni, nel 1951 e nel 1964, scatenando anche un clamoroso
sussulto nella storia. Il secondo titolo, infatti, destò uno scalpore
autentico, in quanto fu raggiunto dai biancoverdi, che sconfissero i rivali
cittadini della Lokomotive mettendo praticamente in campo gli scarti degli
avversari stessi.
I nuovi padroni della Red Bull. Ad ogni modo, da qualche anno l’identità
calcistica di Lipsia stenta a ritrovarsi, ma non è scomparsa del tutto. La
Lokomotive ed il Chemie sono malinconicamente confinate nelle divisioni
inferiori della Sassonia, mentre alla ribalta sono salite in tutta fretta le
insegne del calcio-franchising della Red Bull, che ha impiantato in città una
propria sede calcistica. Anche se il trasloco nella città tedesca non è stato
facile come i soldi a disposizione della Red Bull avrebbero potuto far credere.
Il colosso taurino avrebbe in un primo momento voluto accamparsi a Dresda, rilevando la
Dynamo, scontrandosi però con la volontà di una tifoseria irrequieta e da
sempre vicina alle tradizioni del club, che non ne ha permesso la
trasformazione in franchising. Quindi successivamente avrebbe voluto comprare
la tradizione del Chemie, ricevendo però in tal proposito il secco ed anche
scomposto rifiuto della stessa tifoseria biancoverde. Tuttavia, i soldi da investire
di Mateschitz, il capo della Red Bull, avrebbero poi trovato terreno fertile
nelle vicinanze di Lipsia e precisamente a Markettstadt per comprare il titolo
della sconosciuta formazione locale e trasferirlo quindi nella maggiore città
della Sassonia. I vertici della DFB non furono proprio entusiasti dell’idea, ma
nel tempo, dopo il 2006, si sarebbero convinti di accettare il calcio in
franchising propinato dalla Red Bull. Per aggirare i regolamenti federali la
squadra si sarebbe chiamata Rasen Ball Leipzig e che quindi avrebbe conservato
l’acronimo di RB, mentre i colori sociali furono inevitabilmente biancorossi
così come pure lo stadio si sarebbe chiamato Red Bull Arena, facendo inorridire
quanti nel 1953 lo avevano battezzato Zentralstadion, un impianto in cui furono
trascorse tante belle storie e tante belle notti del calcio europeo.
I numeri di quello che fu lo
Zentralstadion. Non
è più tanto facile decifrare l’identità calcistica di Lipsia al momento. La RB
Leipzig, dopo essere stata in testa alla Zweite Bundesliga, ha guadagnato lo
storico approdo nella massima divisione. Una mazzata tremenda da digerire per
gli idealisti e puristi del calcio teutonico. La media-spettatori è aumentata
fino a poco oltre le 20.000 unità, ma la squadra non ha fatto proprio breccia
nella città. Oltretutto è la più odiata del calcio tedesco, tanto da indurre un
bel numero di tifoserie a schierarsi nel fronte anti-Red Bull. Uno schieramento
di non poco conto anche per la sicurezza totale del sistema calcistico tedesco.
Del resto la tradizione appartenuta sia alla Lokomotive che al Chemie è enorme.
Nel 2004 un nutrito gruppo di tifosi ha rifondato la Lokomotive ripartendo
dall’11esima divisione nazionale. Al suo esordio 12.421 spettatori hanno
assistito alla sfida contro l’Eintracht
Grossdeuben. Un fatto eccezionale. Ma in tanti ci tengono a sottolineare che
allo Zentralstadion nel 1987 per la semifinale di Coppa delle Coppe contro il
Bordeaux erano in 100.000 e lo stadio era una bolgia così come lo fu al tempo
contro l’Ipswich Town nel ’74 ed in tante innumerevoli sfide continentali, dove
la Loko ha incrociato le proprie ambizioni con Barca, Napoli, Torino, Tottenham
Hotspur, Benfica. Cioè quanto di meglio il gotha del calcio europeo ha saputo
esprimere in ogni sua epoca calcistica.
Tuttavia, qualcosa nello scenario globale
della città è cambiato sotto il profilo
calcistico. La storia e la tradizione battezzano inevitabilmente la Lokomotive
e la Chemie come i portacolori della città, ma intanto il blasone quasi
inevitabilmente sembra voglia andare a premiare quelli della Red Bull, che
nessuno vuole ma che invece saranno l’incomodo ed indesiderato ospite non solo
di turno del calcio tedesco. Una storia del resto già vista in Austria e negli
Stati Uniti e che qualcuno prevede in prospettiva anche in altri paesi a forte
tradizione calcistica. Ce la farà la Germania a resistere all’assalto del
calcio-franchising? In un paese in cui peraltro la tradizione ed il blasone non
mancano? Molto dipenderà dai soldi della Red Bull, ma non solo. Intanto Lipsia
ha in qualche modo reagito alla liofilizzazione cittadina della RB. La media
degli spettatori per il nuovo club taurino ha subito un’oscillazione improvvisa
e tangibile dal 2010/11 alla stagione del 2015/16, passando dai 4.206 del primo
anno ai 25.025. E probabilmente con la promozione in Bundesliga sarà ancora di
più incrementata. Insomma un incremento sensibile, che nei numeri e nelle
prospettive si pone in netto contrasto con l’ostracismo nei confronti dei
biancorossi che si respira e non a caso in tutta la Germania. Anche perché il
numero degli spettatori rimane un dato tutt’altro che da trascurare. Del resto
quelli della Red Bull hanno cambiato anche il nome a quella splendida creatura
dello Zentralstadion, trasformandolo in un più consumistico e moderno Red Bull
Arena, ma in questo caso in Germania sono rimasti con l’amaro in bocca un po’
tutti.
Difficile dirlo o prevederlo, ma l’identity
calcistica di Lipsia ha cambiato almeno esteriormente i propri connotati, anche
se nell’anima della città c’è chi resiste con ardore. Del resto è pur vero che
i giocatori, gli allenatori e i presidenti da sempre nel corso della storia
cambiano e forse anche determinate tipologie di squadre, ma le istituzioni dei
club storici quelli no, difficilmente cambieranno e passeranno mai di moda.
Complimenti, molto bello
RispondiEliminati ringrazio per i complimenti.
Eliminaa presto
This is a great post thanks for writing it
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