di Vincenzo Paliotto
Questo di cui andiamo a parlare dovrebbe
essere un libro a cui non necessiterebbero presentazioni per il valore dei suoi
autori e per il suo contenuto veramente elevato e vasto, tanto da presentarsi
come un contenitore di informazioni quasi inesauribile. Sport in TV di Massimo De
Luca e Pino Frisoli è un vero e
proprio testo imprescindibile per chi vuole approfondire questo genere di
argomento, potendo usufruire di informazioni effettivamente inedite e persino
curiose. Del resto De Luca, tra i più famosi giornalisti sportivi italiani e tra le altre cose Direttore di Rai Sport e a capo di Tutto il calcio minuto per minuto dal 1987 al 1992, e Frisoli, esperto e storico in materia televisiva, ci presentano e descrivono il
rapporto tra lo sport e la televisione in maniera aneddotica e deliziosa,
andando a ripercorrere persino dei passaggi sociali ed economici all'interno della storia delle nostra televisione
e del nostro paese.
Le
tematiche varie si accavallano e si intrecciano in ogni modo e momento con curiosità
di ogni genere. Il libro parte quasi inevitabilmente dalla voce e dalla figura
di Nicolò Carosio per poi dipanarsi
verso altri eventi, come il ciclismo o il campionato di calcio di Serie A. Ma
ad esempio sapevate che Fiorentina-Norkkoping
fu la prima partita trasmessa di una squadra italiana nelle coppe europee?
Oppure che il primo replay di un gol fu mandato in onda nel corso di Italia-Cipro del 1967 al San Vito di
Cosenza? Ma queste sono soltanto alcune delle curiosità che il libro
inesorabilmente ci offre. Del resto gli autori sono bravissimi a sradicare
dalla storia pagine a noi così vicine, ma spesso dimenticate, come il fatto che
la TV Svizzera fosse al prima alternativa alla RAI o che TeleCapodistria fosse
la prima tv tematica a base di sport.
Ma
il messaggio degli autore è che in qualche modo e in ogni caso la televisione
ci addentra nella storia prima che i cambiamenti stessi fossero noti al
pubblico e agli spettatori. La finale di Coppa
Davis del 1976 tra Cile e Italia è comunque sconvolta e rovinata da una dittatura
militare. In un primo momento la TV di Stato aveva predisposto la diretta dell'evento su Rai Due, mandato poi solo in differita per ragioni politiche su Rai Uno, provocando uno scontro verbale tra Gino Palumbo della Gazzetta dello Sport e Barbato, a capo di Rai Due. Mentre il Mundialito del 1980 (ma che poi si giocò nel 1981) in
Uruguay e che fu trasmesso da Canale 5 segnò in Italia una svolta non solo
televisiva, ma addirittura politica con Silvio
Berlusconi che iniziava la sua scalata al potere proprio attraverso il tubo
catodico.
Ma
il libro si ferma su tanti, tantissimi argomenti tanto da poter persino
tracciare una storia della telecronaca sportiva da Carosio a Fabio Caressa, passando tra le tante
novità più o meno gradite, persino la Gialappa’s Band oppure Quelli che il
calcio e Fabio Fazio. Anche se probabilmente un programma come 90° minuto per la sua qualità e lo spirito dei suoi interpreti rimane insuperabile, nonostante l'avvento della pay-tv.
Questo libro è uscito nel 2010, ma è
estremamente attuale. Edito da RaiEri con la grande passione e competenza dei
suoi autori.
http://www.eri.rai.it/internaLibro.aspx?idlibro=846
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