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sabato 20 febbraio 2016

Derby dell'Arena: Hellas Verona-Chievo


Nel peraltro ristretto novero delle città italiane a cui è riservato il gusto esclusivo della stracittadina dal 1994 si è aggiunta in assoluta sorpresa anche Verona, le cui origini calcistiche hanno radici profonde per merito dell’Hellas, società fondata nel 1903 da un professore greco. La leadership scaligera dei gialloblu non era mai stata messa in discussione, tra l’altro rafforzata anche dallo Scudetto del 1985, fino all’avvento nei quartieri alti del calcio nostrano della matricola Chievo Verona. Squadra fondata nel 1929 e rappresentante di un quartiere della città di Romeo e Giulietta e rimasta ai margini del calcio dilettantistico per oltre 60 anni. Quindi, improvvisamente la seconda squadra scaligera ha scalato i piani più ambiti del calcio nazionale. Nel 1986 è infatti promossa dall’Interregionale alla Serie C2, nel 1989 invece approda in Serie C1 e nel 1994 effettua il salto in cadetteria. Nel 1995 per la prima volta nella sua storia proprio nel campionato di Serie B incrocia i destini dell’Hellas Verona, retrocessa dalla massima serie. In effetti non esiste una rivalità vera e propria come negli altri derby italiani. Molti tifosi veronesi hanno applaudito l’exploit del miracolo Chievo, che a sua volta però rappresenta soltanto un quartiere della città. Il derby, comunque, impone le sue regole ed il 12 dicembre del 1994 il Bentegodi conta ben 30.000 spettatori ad assistere alla prima stracittadina Verona-Chievo. La sfida si chiude sull’1-1, con i gol di Fermanelli per l’Hellas e di Gori per i clivensi. Il Chievo, però, nella gara di ritorno si impone con un netto 3-1. Il Chievo affronta i blasonati cugini gialloblu senza alcun timore riverenziale. Tuttavia, in verità il bello deve ancora venire, in quanto nel 2001 il Chievo viene promosso per la prima volta in Serie A con Campedelli che si rivela un Presidente eccezionale e competente, coadiuvato dal DG Giovanni Sartori ed inventato tatticamente dall’allenatore-rivelazione Gigi Del Neri. Il 18 novembre del 2001 il primo Derby dell’Arena in Serie A viene vinto dal Verona. Il Chievo va in vantaggio di due gol con Eriberto (che poi più tardi si scoprì essere Luciano con qualche anno in più) e Corini e grande rimonta con Oddo, autorete di Lanna e Camoranesi. Il Chievo si rifà nel ritorno: vantaggio di Mutu e doppietta decisiva di Cossato. Oltretutto la classifica finale applaude il Chievo al 5° posto e qualificato per la Coppa UEFA, mentre il Verona retrocede in Serie B. D’altronde non sarà quello l’unico exploit di un certo livello dei clivensi. Nella stagione del 2005/2006 il Chievo risulterà alla fine anche al 4° posto in Serie A, guadagnando il diritto a  giocare i preliminari di Champions League, persi poi malamente di fronte ai bulgari del Levski Sofia. Ma in effetti la squadra che dunque rappresenta un quartiere di Verona è da considerare il vero miracolo del calcio italiano di ogni epoca. Rimanere per così tanto tempo sulla cresta dell’onda non è mai stato facile e mai lo sarà per nessuno. Il merito va ascritto soprattutto ad una società oltremodo seria in ogni suo dettaglio: dall’oculata gestione finanziaria di Campedelli alla straordinaria capacità di scoprire ed inventare talenti di Sartori. Nel novembre del 2013 il Chievo ha vinto il Derby dell’Arena, che tornava di scena dopo 10 anni. Ai clivensi è risultato decisivo il gol del serbo Lazarevic.

 La seconda squadra di Verona ha cambiato il corso della storia ed anzi qualcuno in città ha provato ad unire le due forze per dar vita ad un solo grande club, considerate le difficoltà societarie dell’Hellas Verona retrocesso mestamente anche in terza serie (il Verona sarebbe ritornato in A soltanto nel 2013). Ma i tifosi dell’Hellas con piena ragione del rispetto della loro storia e del loro blasone hanno rinunciato a questa possibilità in maniera categorica, ritornando a fatica nei quartieri alti del calcio italiano. Il Verona del resto conta nella sua bacheca dei successi lo straordinario Scudetto del 1985 vinto con Osvaldo Bagnoli in panchina, ma anche ben tre finali di Coppa Italia perse nel 1976, nel 1983 e nel 1984. Oltretutto gli scaligeri contano più di una partecipazione nelle varie competizioni europee. Nel 2013 il Derby di Verona torna a disputarsi addirittura sul palcoscenico della Serie A. Per la prima volta nella storia tutte e cinque le maggiori stracittadine del calcio italiano contemporaneamente si disputano nello stesso campionato. Il Verona, comunque, squadra più blasonata della regione, è impegnato in numerosi derby con le altre compagini venete. Anche se su tutti spicca il confronto contro il Vicenza, legato ad un dualismo che affonda le radici addirittura nel Medioevo.

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