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venerdì 24 luglio 2015

Il Tigres ed il Clàsico Regiomontano

 
Geronimo Barbadillo
I messicani del Tigres costituiscono la vera sorpresa della Copa Libertadores edizione 2015. L'undici di Monterrey, infatti, sfiderà nella doppia finale il River Plate, dopo aver eliminato a sorpresa l'Internacional di Porto Alegre, grazie anche ad un gol del francese Gignac. Leggiamo un po' del Tigres dalle pagine del volume Clàsicos di Vincenzo Paliotto, edito da Urbone Publishing nel 2013. In particolare lo stralcio racconto del Clàsico Regiomontano contro i cugini del Monterrey.


Nello stato di Nuevo Leòn a Monterrey si disputa un’altra stracittadina dal notevole contenuto agonistico, anche se balzata agli onori della cronaca con notevole ritardo rispetto alle altre sfide. Infatti, il Clàsico Regiomontano tra il Monterrey ed il Tigres si gioca a partire soltanto dal 1974, quando i due club si affrontarono in un pirotecnico pareggio per 3-3. Il Monterrey è stato fondato nel 1945 ed è anche noto come Los Rayados, dalle bande a strisce biancoblu del proprio logo sociale e delle divise di gioco. Ha vinto per 4 volte il titolo messicano, 1 Copa Mexico ed ha trionfato 2 volte nella Coppa dei Campioni della Concacaf ed una volta nella Coppa delle Coppe della stessa confederazione. Ha vinto la massima competizione continentale nel 2011 e nel 2012, superando in finale gli americani del Real Salt Lake ed i connazionali del Santos Laguna con in panchina Victor Manuel Vucetich. In Copa Libertadores dal suo canto non è mai andato troppo lontano. Gioca le proprie gare interne nel Teconològico, impianto da 32.000 posti e aperto nel ’50. Ha ospitato anche le partite di Mexico 86. I biancoblu possono vantare una tifoseria numerosa e molto calda, che si riconosce soprattutto nel gruppo della Adicciòn. Nel 1991 si presentarono in 14.000 all’Estadio Azul di Città del Messico per una partita di campionato contro il Cruz Azul.

 
Il Tigres (nome con cui è principalmente conosciuta la UANL Universidad Autonoma de Nuevo Leòn) è invece stato fondato nel 1960 nell’ateneo dell’Universidad Autonoma di Nuevo Leòn ed un giornalista del quotidiano El Norte gli affibbiò il soprannome di Tigres per il colore a strisce giallo e blu della casacca di gioco. La tifoseria del Tigres è dislocata in parte a Monterrey ed in parte nella zona a nord-ovest della regione. Il Tigres è stato 3 volte campione nazionale ed ha vinto anche 2 volte la Copa Mexico, senza riportare però risultati importanti a livello internazionale. In Copa Libertadores è giunto nei quarti nel 2005, eliminato dal Sao Paulo. Gioca le gare interne all’Universitario, impianto da 30.000 posti aperto nel 1967 che anche ha ospitato alcune gare di Mexico 86. Il Tigres è approdato per la prima volta in massima divisione nel 74/75, dando di conseguenza vita alla rivalità con quelli del Monterrey.

 Il Clàsico Regiomontano si è disputato fino ad ora ben 95 volte, con l’incredibile score di 33 successi a testa e 28 pareggi. Il Monterrey vinse il primo derby sul finire del ’74 per 2-1, proprio sul terreno nemico dell’Universitario con reti di Acuna e Jimenez, a cui rispose il solo Alberto Rodriguez. Il Tigres salì, invece, in cattedra sul finire degli Anni Settanta. Il 6 ed il 16 giugno del ’79 i gialloblu ospitarono per due volte il Monterrey che si affrontavano per la prima volta nel quadro dei play-off. Il Tigres vinse il primo dei derby con gol di Mantegazza, mentre impattò per 1-1 il secondo. Vantaggio dei rayados con Raul Isiordia e pareggio del peruviano Geronimo Barbadillo. Il più grande a detta dei suoi tifosi che abbia mai vestito la maglia del Tigres. I gialloblu, infatti, ne hanno ritirato per sempre la sua maglia, quella numero 7, insieme alla numero 12 che appartiene alla tifoseria. Barbadillo arrivò a Monterrey nel ’76 dal Defensor Lima e rimase un idolo dell’Estadio Universitario per ben 5 lunghe stagioni, in cui giocò 188 partite con 61 reti e collezionando le vittorie di due titoli ed una Copa Mexico. Nell’estate dell’82 se ne andò all’Avellino e divenne un idolo anche in Irpinia. Nel 2003 le due squadre si ritrovarono per la prima volta nella semifinale per il titolo nazionale, ma la qualificazione risultò ad appannaggio del Tigres. Con 27 presenze Jesus Arellano è il giocatore del Monterrey ed in assoluto che ha giocato per più volte questo derby. Lo segue di una lunghezza “El jefe” Tomas Boy del Tigres. Mentre con 11 reti Marcio de Souza Mota “Bahia”, brasiliano del Tigres, è il maggior marcatore. Luìs “El Matador” Hernandez, invece, giocatore che raccolse grandi fortune con la maglia della nazionale, ha segnato nel clàsico con le casacche di entrambi i club di Monterrey, imitato più tardi dall’uruguagio Abreu e dall’argentino Gastòn Fernandez. Aldo De Nigris, invece, è stato il primo calciatore nativo di Monterrey che ha segnato per entrambi i club e probabilmente allo stesso tempo rimasto inviso da tutte e due le tifoserie. Carlos Miloc, tecnico uruguaiano-messicano del Tigres, detiene il primato di essere rimasto imbattuto per 13 derby consecutivi seduto sulla panchina dei gialloblu in periodi e campionati differenti.

 Il Tigres inoltre disputa il Clàsico Universitario contro l’UNAM di Città del Messico, in quanto entrambi i club sono stati fondati nelle più importanti università del paese. Con la maglia del Tigres nella stagione del 1995/96 si disimpegnò anche il talentuso italiano Pietro Maiellaro, che con i gialloblu vinse la Copa Mexico.

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