Karabukspor Kardemir: Fondato nel 1969, è alla sua prima
partecipazione ad una competizione europea. Si è piazzato al 7° posto
nell’ultima Turkish Sper Lig. E’ la squadra delle Blue Flame, appellativo che
deriva dall’industria dell’acciaio (la Kardemir appunto), che sorge alle porte
della città. Il pubblico dello Yanesehir Stadium (12.000 posti) è alquanto
focoso.
Chernomorets Odessa. Squadra ucraina di grandi tradizioni,
fondata nel 1936, e soggetta a numerosi cambi di denominazione sociale. Ha
partecipato lungamente anche al campionato sovietico, ma non ha mai vinto il
massimo titolo. Uniche affermazioni nella Coppa d’Ucraina nel 1992 e 1994. Lo
stadio è stato ristrutturato nel 2011 in assoluta modernità.
Mainz 05. Dopo la clamorosa eliminazione patita lo
scorso anno nel Third Qualifying Round per mani dei moldavi del Gaz Metan ai
calci di rigore, il Mainz ci riprova. Dopo una lunga gavetta in Zweite Bundesliga,
i rossi di Magonza provano a stabilirsi nei piani alti del massimo campionato.
Al 7° posto nella passata stagione. In squadra anche un nipponico e due
coreani. Bello il Coface Arena da 34.000 posti.
Olympique Lione. Abituato negli ultimi tempi a giocare
in Champions League, l’OL adesso deve rilanciare le proprie quotazioni nell’Europa
League. Squadra ancora dotata di un tasso tecnico importante.
Hull City. I suoi tifosi gli hanno impedito che ne
venisse cambiata la storica denominazione sociale da Hull City ad Hull Tigers,
che il solito sconsiderato magnate di turno voleva imporre. Le tigri arrivano
peraltro alla loro prima partecipazione europea, dopo aver perso la finale di
FA Cup per mano dell’Arsenal. L’atmosfera sarà senza dubbio delle migliori.
Torino. Il ritorno in Europa dei granata è uno
di quegli elementi che entusiasmano il gioco del calcio. Tanti anni di assenza
e sofferenza per ritrovare il Toro in una competizione continentale. Il Torino
raggiunse l’apice della sua storia europea nel 1991/92, arrivando alla finale
di Coppa UEFA, persa soltanto per effetto dei gol subiti in casa, dopo due
pareggi, al cospetto dell’Ajax. Ventura vorrebbe firmare l’ennesimo miracolo
alla guida dei torinisti.
PSV Eindhoven. In bacheca il club della Philips può
contare una Coppa UEFA vinta nel 1978 ai danni del Bastia ed una Coppa dei
Campioni griffata nel 1998, beffando ai calci di rigore il Benfica. Club che
attualmente punta sul settore giovanile e che auspica di ritornare in auge,
dopo qualche tempo di anonimato.
Atromitos. Squadra rivelazione dell’ultimo
campionato greco, è giunto infatti 3°, l’Atromitos ritorna in Europa League,
dopo la eliminazioni beffa patita lo scorso anno nel turno di play-off ad opera
dell’AZ Alkmaar. Squadra coriacea che ha perso due finali di coppa nazionale
nel 2011 e 2012. Vi militano gli italiani Cennamo e Napoleoni, che qui pare
vivano bene. E’ la squadra della parte ovest di Atene. I suoi supporters sono
una sorta di Fedayn.
Real Sociedad. Fondata nel 1909 a San Senbastian, è la
seconda squadra, almeno per numero di trofei vinti, delle Province Basche. Ha vinto
due volte la Liga così come la Copa del Rey. Il suo miglior risultato europeo
risale al 1992/93, arrivando alla semifinale della Coppa dei Campioni ed
eliminato con il minimo scarto dall’Amburgo. Meno autarchico dell’Athletic
Bilbao, negli ultimi tempi sponsorizza il bel gioco.
Astra Giurgiu. Fino al 2012 era nota come Astra Ploiesti,
poi il club è traslocato a Giurgiu con ovvie conseguenze di denominazione.
Squadra rivelazione che infatti ha vinto l’ultima Coppa di Romania, giungendo
anche seconda in campionato. La squadra bianconera è un’autentica
multinazionale.
Dynamo Mosca. Squadra storica del calcio moscovita,
nata sotto il patrocinio del Minisetro degli Interni sovietico. La suqa
rivalità è stata sempre alta nei confronti dello Spartak. Nel 1936 vinse a
Kharkov il primo derby di fronte a 60.000 spettatori. Nel 1972 ha raggiunto la
finale di Coppa delle Coppe, battuta poi dai Rangers Glasgow. Vi milita il
tedesco Kurany, a cui si è appena aggiunto anche il francese Valbuena.
Ironi Kiryat Shmona. Club molto giovane nato appena nel
2000, ma già con in bacheca un titolo nazionale, quello del 2012. Ci ha messo poco tempo per entrare nell’aristocrazia
del calcio israeliano.
Young Boys. Non vince il titolo elvetico dal 1986,
ma l’undici di Berna continua a rimanere uno dei club più prestigiosi del
calcio rossocrociato. I giallo neri vantano il loro miglior risultato europeo
nella Coppa dei Campioni del ’59, quando giunsero in semifinale per essere poi
eliminati dallo Stade Reims.
Ermis Aradippu. Per la prima volta ai vertici del
calcio cipriota ed esordiente in ambito internazionale, l’Ermis trova origini
ad Aradippu, insediamento nato alla periferia di Larnaca. Fondato nel 1958, è
arrivato in massima divisione per la prima volta nel 1983. Nel 2013 ha vinto il
campionato di seconda divisione. E quindi ha subito giocato una stagione di
prestigio nel massimo torneo. Il nigeriano Marco Tagbajumi è la punta di
diamante della squadra, fu prelevato dall’APEP. Il pronostico contro lo Young
Boys sembra sulla carta proibitivo, ma negli ultimi tempi con i ciprioti non si
sa mai.
Viktoria Plzen. Nato nel 1911, è però il club nuovo del
calcio ceko. Il suo compito è quello di migliorare i sedicesimi di finale
raggiunti in Europa League negli ultimi due anni. Squadra di buona levatura
tecnica.
Bruges. Negli Anni Settanta fu finalista sia in
Coppa UEFA che in Coppa dei Campioni e battuto due volte dal Liverpool. Il
Bruges rimane la maggiore antagonista dell’Anderlecht, ma sentiti sono i derby
cittadino con il Cercle e regionale con il Gent. Da tempo i nerazzurri non
fanno qualcosa di significativo in Europa. Nel 1988/89 hanno già affrontato il
Brondby nel primo turno di Coppa dei Campioni. Vittoria in casa di misura con
gol di Bettagno e quindi sconfitta per 2-1 in Danimarca, ma gol decisivo
proprio di un danese, tale Kenneth Brylle, ex-Anderlecht.
Brondby.Sorto appena nel 1964, è la squadra
danese che ha fatto meglio in Europa in assoluto, raggiungendo le semifinali di
Coppa UEFA nel 1990/91 ed estromesso dalla Roma all’Olimpico. E’ stata la
squadra della famiglia Laudrup, avendovi militato papà Finn e quindi i talenti
naturali Miki e Brian. Forte la sua rivalità con il FC Copenaghen, club nato da
poco dalla fusione di altri due club, ma con un buon numero di tifosi al
seguito.
Rio Ave. Squadra del nord del Portogallo che
prende il nome dal fiume che sfocia nell’Oceano Atlantico. Ha perso la finale
di coppa nazionale contro il Benfica e quindi per la prima volta gioca in
Europa. Difficile il suo accoppiamento con il solido e più rodato Goteborg.
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