di Vincenzo Paliotto
E’ difficile, per lo meno azzardato, stabilire
quale sia la squadra più tifata di Grecia. Un recente report con il 36% delle
preferenze ha messo in prima posizione l’Olympiakos Pireo, ma con il 32% il
Panathinaikos viaggia più o meno a stretto contatto con gli eterni nemici
ateniesi. Del resto le preferenze variano di tanto in tanto anche con il
susseguirsi delle generazioni e delle aree del tifo. Il Panathinaikos, fondato
nel 1908, ha vinto 20 titoli nazionali e 17 coppe. Un bottino consistente, ma
meno fornito tuttavia di quello dell’Olympiakos. Ad ogni modo, il Pana, come
viene quotidianamente chiamato dai suoi tifosi, vanta primati in ambito europeo
a sua volta mai raggiunti dai cugini del Pireo. Il Panathinaikos, infatti, è
l’unica squadra ellenica ad aver raggiunto almeno in una occasione una finale
continentale. Accadde, come oramai ci tramanda la mitologia del calcio greco,
nel 1971, con i verdi di Atene battuti nella finale di Coppa dei Campioni a
Wembley dalla Grande Ajax di Cruyff. Il colonnello Ferenc Puskas guidò in
panchina quel fantastico undici ateniese, capace di eliminare avversari di
tutto rispetto. Dopo i modesti lussemburghesi dello Jeunesse d’Esch, il Pana estromise,
infatti, dalla competizione lo Slovan Bratislava, l’Everton e la Stella Rossa
di Belgrado. Antonis Antoniadis con 10 reti si affermò come capocannoniere
della competizione, mentre sugli spalti dell’Olimpico di Atene un tifo
assordante e numeroso spingeva la squadra verso traguardi impensabili. Il Pana
arrivò poi successivamente fino alle semifinali della Coppa dei Campioni anche
nel 1985 (eliminato dal Liverpool) e del 1996 (battuto dall’Ajax, dopo aver
vinto di misura la gara di andata ad Amsterdam).
Il Gate 13. La finale di Wembley rappresentò il punto
di svolta per il tifo biancoverde. Il seguito di massa aumentò improvvisamente conseguentemente
a quel grande risultato. Il tifo organizzato intorno al Pana era, comunque,
nato ufficialmente il 19 novembre del 1966, nel momento in cui si costituì il Gate 13, dal nome del cancello di
entrato dello stadio, in cui i tifosi si radunavano prima della partita della
loro squadra. All’Apostolos Nikolaidis per la precisione nel quartiere di
Ambelokipi, costruito nel 1928 e che registrò il record di affluenza nel 1967
per una partita di Coppa delle Coppe contro il Bayern Monaco. Nel 1984 il
Panathinaikos traslocò poi verso lo Stadio Olimpico di Atene, dotato a sua
volta di una maggiore capienza, ma fece ritorno nel suo vecchio catino intorno
al 2001. Il Gate 13, comunque, nacque
come movimento del tifo organizzato, che in qualche modo prese in eredità il
Club di Tifosi del Panathinaikos formatosi già nel 1952. Il Gate 13 rivendica di essere stato il
primo gruppo del tifo organizzato del calcio greco, un primato non da poco. La
storia del Gate13 cominciò, però, con
molta sfortuna, in quanto il 27 novembre, cioè pochi giorni dopo la sua
fondazione, due sostenitori della squadra morirono in un incidente autostradale
che coinvolse un bus che trasportava i tifosi a Veria per una trasferta di
campionato. Morirono Giorgos Koskoros e Dimitris Sarantako, con quest'ultimo
che era uno dei fondatori del nuovo club dei tifosi. Anche il Gate 13 denunciò tentativi di chiusura
di fronte alla dittatura della Grecia dei Colonnelli che si instaurò nel 1967,
ma il gruppo continuò ugualmente nel suo operato. Anzi, durante la cavalcata in
Coppa dei Campioni del ’71, in 15.000 seguirono la squadra nella trasferta di
Belgrado in semifinale, mentre in 20.000 si recarono a Wembley.
Il trifoglio.
Fondato come detto nel 1908, i primi colori sociali del Pana furono il
rosso ed il bianco, che divennero soltanto nel 1911 verde e bianco, su proposta
in particolare di Michalis Papazoglu, un suo giocatore, che prospettò al club
l’utilizzo del trifoglio e dei suoi colori. L’ispirazione di Papazoglu fu
probabilmente dovuta all’atleta canadese di origini irlandesi William Sherring,
che aveva gareggiato alle Olimpiadi di Atene del 1906 con un trifoglio ed i
colori bianco e verdi.
Gli eterni nemici. Non esiste in tutto il calcio greco una
rivalità più intensa di quella tra Panathinaikos ed Olympiakos, oltretutto i
club più vincenti del calcio ellenico. Oltre che per motivi come dire di
supremazia in campionato, il Derby degli eterni nemici racchiude anche o
soprattutto ragioni di aree di appartenenza e di ceto sociale. Il Pana si
riconosce come il club delle classi più agiate, mentre l’Olympiakos rappresenta
in qualche modo la working class. D’altra parte il Panathinaikos è il club
dell’Atene città, mentre l’Olympiakos viene dal Pireo, il porto commerciale più
importante del paese. La rivalità tra i due club si estende anche al basket,
disciplina in cui sia l’una che l’altra vantano formazioni da sempre
competitive in Europa e in patria. Proprio ad una partita di basket addirittura
in ambito femminile tra i due club bisogna riportare il decesso di un tifoso in
scontri tra le opposte tifoserie. Nel marzo del 2007, infatti, morì dopo duri
scontri Mihailis Filopoulos, tifoso 22enne del Panathinaikos. Gli scontri sono
sempre feroci tra le opposte tifoserie in ogni angolo del paese ed in ogni
competizione.
A destra e ritorno. Sin dall’epoca della Grecia dei
Colonnelli la tifoseria del Panathinaikos
era senza dubbio schierata a destra e come dire di stampo politico conservatrice. E nel corso degli anni questa matrice è rimasta nella tradizione dei biancoverdi di Atene, mandata avanti soprattutto dal gruppo di stampo fascista dei Mad Boys, i cui esponenti gestivano il traffico di droga ed il racket. Nel 2000 3 ultras del Pana ebbero però l’infelice idea di dare alle fiamme l’auto di Ladopoulos, un leader nazista appartenente al Gate 7 dell’Olympiakos. Per farsi perdonare quelli del Mad Boys pestarono i 3 malcapitati ultras e quindi lasciati a terra davanti al Gate 7 per un chiaro segnale di averli puniti in maniera esemplare. L’occasione delle proteste nei confronti del governo centrale greco hanno, però, creato i presupposti all’interno della tifoseria del Panathinaikos di un disfacimento della sua intelaiatura fascista, andando a colpire proprio i vertici dei Mad Boys e degli Ultras Athens. Un cambiamento non radicale, ma importante in seno alla gloriosa storia del Gate 13. Le maggiori simpatie degli ultras del Panthinaikos in Italia sono intrattenuti con quelli della Roma.
era senza dubbio schierata a destra e come dire di stampo politico conservatrice. E nel corso degli anni questa matrice è rimasta nella tradizione dei biancoverdi di Atene, mandata avanti soprattutto dal gruppo di stampo fascista dei Mad Boys, i cui esponenti gestivano il traffico di droga ed il racket. Nel 2000 3 ultras del Pana ebbero però l’infelice idea di dare alle fiamme l’auto di Ladopoulos, un leader nazista appartenente al Gate 7 dell’Olympiakos. Per farsi perdonare quelli del Mad Boys pestarono i 3 malcapitati ultras e quindi lasciati a terra davanti al Gate 7 per un chiaro segnale di averli puniti in maniera esemplare. L’occasione delle proteste nei confronti del governo centrale greco hanno, però, creato i presupposti all’interno della tifoseria del Panathinaikos di un disfacimento della sua intelaiatura fascista, andando a colpire proprio i vertici dei Mad Boys e degli Ultras Athens. Un cambiamento non radicale, ma importante in seno alla gloriosa storia del Gate 13. Le maggiori simpatie degli ultras del Panthinaikos in Italia sono intrattenuti con quelli della Roma.
Nelle prossime settimane il calcio greco andrà
a registrare un appuntamento imperdibile: la finale di Coppa di Grecia tra
Panathinaikos e PAOK Salonicco, due grandi squadre e due grandi tifoserie.
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