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martedì 16 luglio 2013

Museo di Storia del Genoa, la tradizione che vince


di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s Magazine e dedicato a Chicco, grande genoano)

Neanche i ritmi frenetici, i vizi inutili e le cattive abitudini del calcio moderno hanno saputo cancellare lo spirito inconfutabile della storia e della tradizione. Le origini e le vicissitudini storiche di una squadra di calcio riescono pur sempre ad avere un valore predominante. Soprattutto in una città in cui il calcio è nato e ne ha visto sviluppare a grandi passi la sua storia. Il Genoa Cricket and Football Club è la squadra più antica d’Italia ed il club rossoblu detiene molti record della fatidica “prima volta” nella storia del football nostrano e proprio per questo non poteva mancare di essere in Italia la prima squadra a dotarsi di un museo sulla sua storia calcistica. Il Museo di Storia del Genoa rappresenta un luogo di culto per i tifosi rossoblu, ma anche per gli amanti del football in generale ed un vero e proprio vanto per il capoluogo ligure.

Al Porto Antico. Il museo ha aperto ufficialmente i battenti per la prima volta il 5 giugno del 2009 in salita Dinegro, nei locali che una volta erano occupati dalla redazione del quotidiano Il Lavoro, diretto da Sandro Pertini. Anche se già nel 2008 una sorta di rappresentazione storica era già stata realizzata. Una mostra nello specifico che riguardava, però, il decennio dal 1898 al 1908, quello che Gianni Brera definì il calcio dei pionieri, e che aveva messo in mostra contributi relativi anche al Torino, alla Juventus e al Milan. Dal 20 giugno del 2013, però, il Museo ha trovato un’ubicazione nuova e senza dubbio migliore per l’afflusso dei tifosi e soprattutto dei turisti. Infatti, i cimeli genoani si sono spostati nella palazzina San Giobatta al Porto Antico, in uno scenario suggestivo e con una dislocazione ancora più emozionante.

 Tutta la storia del Genoa. Le sale sono disposte in maniera tematica e temporale e in special modo supportate da postazioni multimediali. C’è veramente tutto nella rappresentazione storica del Genoa: i trofei vinti (ben 9 gli Scudetti), le riproduzioni dei terreni di gioco in cui si è esibita la squadra (da Ponte Carrega al Ferraris), le maglie dei campioni ( ve ne sono 2 di Gianluca Signorini), le evoluzioni del logo societario, le raccolte di giornali e riviste. Mentre un contributo a parte merita lo spazio dedicato alla Gradinata Nord: con le foto del pubblico, degli striscioni, delle trasferte memorabili. Poi un planisfero dipinto di rossoblu segna tutte le città estere in cui ha giocato il Genoa nei suoi 120 anni di storia: dalla tourneè in Argentina ed Uruguay negli Anni Venti, passando per Amsterdam (semifinale di Coppa UEFA contro l’Ajax) e poi ancora per giungere a Londra, dove a Wembley il Grifone conquistò l’Anglo-Italiano nel 1996. Sui monitor poi scorrono in successione immagini emozionanti. Momenti che non si possono non ricordare, ma che si ha sempre voglia di rivedere: il gol di Skhuravy alla Juve, quello di Branco alla Samp, ma anche i gol che nell’87 a Modena garantirono ai rossoblu la permanenza in Serie B.

Fondazione Genoa 1893. Il Museo fa capo alla Fondazione Genoa 1893, un ente che rappresenta gli interessi diffusi di tutti i tifosi genoani e della comunità genovese e che detiene una quota del capitale societario dello stesso Genoa CFC. Il 5 gennaio del 2012 Richard Tims, Presidente dello Sheffield FC, la squadra più antica del mondo infatti nata nel 1857, ha reso visita al Museo, rimanendone favorevolmente impressionato. Ma non è l’unico. I dirigenti juventini, infatti, si sono ispirato a quello genoano per realizzare il Museo della storia del loro club allo Juventus Stadium.

 Il Museo della Storia del Genoa rappresenta un vero luogo di culto sportivo. Un museo da visitare per tutti coloro che amano il Grifone ed anche il calcio. Le rappresentazioni grafiche e multimediali vi porteranno a spasso per la storia, facendovi riassaporare il gusto del calcio che fu e che speriamo ritornerà. Molti club italiani seguiranno le orme del Genoa. Ci giuriamo e ce lo auguriamo.

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