Stefano
Borgonovo aveva senza dubbio un grande carattere e, dopo una lunga al cospetto
del più terribile degli avversari che allo stesso giocatore piaceva definire
come la “stronza”,il calciatore ha perso, ma a testa alta, la sua partita più
importante, quella della vita. 49 anni di Giussano, in provincia di Milano,
Borgonovo è scomparso ieri, dopo aver lungamente combattuto contro la terribile
SLA. Il calcio italiano ha provato ad onorare la sua memoria nel modo migliore,
uscendo però sconfitta soltanto ai calci di rigore dalla forte Spagna nelle
semifinali di Confederations Cup.
Esploso nel campionato cadetto tra il Como e
la Sambenedettese, rapace ma molto tecnico attaccante d’area di rigore,
Borgonovo ha poi raccolto le sue soddisfazioni più significative con le maglie
della Fiorentina, giocando in coppia con Baggio, e con quella del Milan, con
cui ha conquistato anche una Coppa dei Campioni nel 1990. Ha vestito poi anche
le maglie del Pescara e dell’Udinese, ma soprattutto quella della Nazionale
Italiana.
Stefano Borgonovo ci lascia così come successo
ad altri eroi più o meno noti del modo del pallone, su tutti Gianluca Signorini
ed Adriano Lombardi, ma ci mancherà il buon Stefano per i suoi gol e per il suo
grande coraggio. « Io, se potessi,
scenderei in campo adesso, su un prato o all'oratorio. Perché io amo il
calcio » cosi egli stesso amava dire.
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