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martedì 28 maggio 2013

Il 40° anniversario di un clamoroso Premio Nobel a Kissinger


 
Henry Kissinger e Pelè
Con molta perplessità un giorno lessi in una biografia ufficiale che Henry Kissinger, Segretario di Stato dell’amministrazione degli Stati Uniti, nel 1973 aveva ricevuto addirittura il Premio Nobel per la Pace. Aveva, infatti, secondo la giuria dell’importante riconoscimento internazionale, risolto in qualche modo il conflitto vietnamita, che vedeva intrappolati gli americani in Estremo Oriente ormai da troppo tempo e con troppe perdite.


 Nato a Furth nel il 27 maggio del 1923, Kissinger, di famiglia ebrea, fu costretto a scappare dalla Germania e quindi ad ottenere la cittadinanza americana nel 1943. Di lì la sua scalata politica all’interno del governo americano fu strabiliante, tanto da essere un Segretario di Stato praticamente influente in tutto il globo terrestre come pochi e soprattutto paladino dell’anti-comunismo ed abile regolatore delle questioni del continente sudamericano. Kissinger riuscì a stroncare tutte le rivoluzioni che nasceva in Centro e Sud America non certo con procedure diplomatiche e pacifiste. Gli equilibri nordamericani e gli interessi economici (enormi) degli States in Sud America vennero garantiti con golpe militari, controrivoluzioni, armamenti e soprattutto con le dittature sanguinosi. Impiantate appositamente in un chiaro spirito anti-democratico. Il suo coinvolgimento nella dittatura di Pinochet, così come in altre occasioni, lo portò a comparire dinanzi alla magistratura francese nel 2001, accusato della sparizione di 5 cittadini transalpini in quegli anni in Cile. Non a caso gli ultimi coinvolgimenti politici di Kissinger nella sua storia dittatoriale furono quelli del Plan Condor, un’organizzazione interstatale ed interdittatoriale che si preoccupò di mietere migliaia di vittime, affinchè il socialismo ed i diritti umani no fossero riconosciuti e leciti nei paesi latino-americani. Uno sterminio delle popolazioni di chiara ispirazione e meticolosità nazista. Così come fu criticato il suo intervento in Indonesia che consentì a Suharto l’invasione di Timor Est ed un massacro di oltre 200.000 uomini.

 
Pinochet stringe la mano a Kissinger
Kissinger godeva di appoggi politici e del potere ovunque. Tra le altre cose gli riuscì anche di essere complice della dittatura della FIFA, prima sotto il mandato di Joao Havelange, il Presidente che controllava tutto, e poi dell’astro nascente Blatter. Kissinger era comunque un grande tifoso di calcio. Il suo Greuter Furth fu tre volte Campione di Germania negli anni della sua giovinezza. Kissinger inventò il soccer negli States, garantendo fondi e sponsor e soprattutto esportando nel suo ma prese la materia prima calcistica. Un certo Edson Arantes do Nascimiento detto Pelè, che nessuno riuscì a far partire dal Santos se non lui. “Noi vi abbiamo aiutato in questi anni ed adesso voi aiuterete noi, prestandoci Pelè”, questo disse Kissinger ai suoi amici del governo brasiliano, che dovettero privarsi per forza di cose della Perla Nera. Ma le prodezze calcistiche di Kissinger non rimasero isolate. Nel 1978 caldeggiò il Mundial politico d’Argentina ed accompagnò la Selecciòn alla vittoria insieme al dittatore Videla e al capo della P2 Licio Gelli. Egli stesso convinse i peruviani a perdere in maniera netta, 6-0, contro l’Argentina, che così andò in finale e vinse.

 
Un giorno nel 1970 un rapporto segreto della CIA gli confermò a Cuba esistevano campi di calcio. Ma questo non lo preoccupava essenzialmente per i cubani, che avevano una scarsa tradizione calcistica, ma bensì che sarebbero potuti essere utilizzati dai sovietici, a cui invece il calcio piaceva.

 Non gli riuscì l’ultimo colpo. In quanto dovette piegarsi anche lui allo strapotere dei politici della FIFA. Nel 1983 apprese in maniera inconsueta che la FIFA aveva conferita l’organizzazione della Coppa del Mondo del 1986 al Messico e non agli Stati Uniti come lui stesso si aspettava. Del resto la FIFA ha un potere ancora più ampio. Gestisce più paesi che l’ONU, con poteri e metodi non meno dittatoriali di quelli che furono gli altri amici di Kissinger.

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