Pagine

domenica 19 maggio 2013

Copa Libertadores: Fluminense-Olimpia Asunciòn


 
Da sempre la Fluminense è alla ricerca di un grande risultato in Copa Libertadores. Prima del 2008, anno in cui la Flu perse la finale di fronte alla LDU Quito, le sue partecipazioni erano state fallimentari. Estromessa al primo turno sia nel ’71 che nell’85. Addirittura nel 1971 uscì in favore del Palmeiras, ma dopo aver subito una clamorosa sconfitta interna al Maracanà per mano dei venezuelani del Deportivo Italia. Nel 2011 un’altra paraguayana gli ha sbarrato la strada negli ottavi di finale, in tal caso toccò alla Libertad di Asunciòn. Nel 2012, invece, la formazione carioca è approdata ai quarti, ma battuta dal Boca Juniors. Il calcio brasiliano deve difendere il suo prestigio. Dopo 22 anni, nessuna paulista è approdata almeno ai quarti di finale. La Fluminense approda ai quarti, coccolandosi anche i suoi tre convocati nella Selecao: il portiere Cavalieri, il centrocampista Jean e l’attaccante Fred.

 L’Olimpia Asunciòn, invece, vanta ben 37 partecipazioni alla Copa Libertadores ed il suo
soprannome è non a caso Rey de Copas, in quanto la grande manifestazione del Sud America l’ha vinta in ben 3 occasioni. I confronti con le squadre brasiliane in un numero così vasto di partecipazioni si sprecano. Ad ogni modo, l’Olimpia manca dai quarti di finale dal 2002, anno in cui vinse la sua terza Copa ai rigori contro il sorprendente Sao Caetano. In quella edizione l’Olimpia eliminò anche altre due brasiliane quali il Flamengo ed il Gremio.

 Il tecnico Ever Almeida è alla ricerca di un risultato sensazionale. Lui la Copa Libertadores l’ha già vinta da giocatore ed è stato anche il calciatore con il maggior numero di presenze nella storia della competizione, ben 113. Il suo Olimpia, ad ogni modo, è arrivato a disputare per l’ottava volta nella sua storia i quarti di finale. Un risultato non da poco. L’attaccante Freddy Barreiro nel top 11 della manifestazione per quanto riguarda gli ottavi. Da tener d’occhio comunque il centrocampista Richard Ortiz, classe ’90.

Nessun commento:

Posta un commento