Gigi Meroni nelle figu Panini |
La tragedia scosse tutta Torino, anche quella
bianconera, in quanto il valore della rivalità calcistica si conteneva ancora
in una grande civiltà e su nutriva un grande rispetto per l’avversario,
soprattutto per uno come Meroni, fuoriclasse autentico e genuino, che amava il
gioco del calcio ed amava idee proprie, forti e giovani, con il “torto” di
essere fuori dalla regole ipocrite e convenzionali della nostra società dell’epoca.
La Juve voleva strapparlo proprio ai cugini del Torino con un contratto sontuoso,
ma i tifosi granata scesero in piazza per lui e ne impedirono la cessione: “Gigi non si tocca!!”. Il popolo granata
lo amava ed aveva ragione di farlo. Più di 20.000 persone parteciparono ai suoi
funerali, e il lutto scosse la città. Dal carcere delle Nuove di Torino alcuni
detenuti raccolsero soldi per mandare fiori. La stampa sembrò per un attimo
perdonare la bizzarria contestata in vita (i capelli lunghi, la barba incolta),
ma la Chiesa si oppose al funerale e criticò aspramente don Francesco Ferraudo,
cappellano del Torino calcio, per aver celebrato il funerale di un
"peccatore pubblico" con riti religiosi. Meroni infatti conviveva in
una mansarda di corso Re Umberto a Torino con la sua ragazza di origine polacca,
Cristiana Uderstadt, che all'epoca era ancora ufficialmente la moglie (anche se
in attesa di annullamento del matrimonio) di un regista romano. (fonte La
Stampa).
Il Toro giocò quel derby ferito nell’anima e
nel morale. Una nuova sciagura dopo quella di Superga si era abbattuta sulla
grande storia granata. La Juventus di quel giorno di ottobre pareva una vittima
predestinata. L’argentino Nestor Combin (che alla vigilia aveva promesso una
vittoria), infatti, al 3’ ed al 7’ aveva già bucato due volte l’estremo
difensore bianconero Colombo e il punteggio fu poi rifinito dalla terza rete
dello stesso Combin e dal quarto gol di Alberto Carelli, giovane granata che
scese in campo con la maglia numero 7, proprio quella che era stata di Gigi
Meroni. “Meroni Luigino fu triste il
destino con te…” recitava una canzone.
Domenica
22 ottobre 1967 Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS
- TORINO 0-4 (0-2)
Reti: Combin 3', 7', 60', Carelli 67'
Reti: Combin 3', 7', 60', Carelli 67'
Juventus: Colombo, Gori, Leoncini,
Bercellino, Sarti, Salvadore, Simoni, Del Sol, Zigoni, Sacco, Menichelli. A disposizione
Fioravanti. All.: Heriberto Herrera.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Trebbi, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione Sattolo. All.: Fabbri.
Arbitro: Francescon di Padova.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Trebbi, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione Sattolo. All.: Fabbri.
Arbitro: Francescon di Padova.
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