La tifoseria del Velez |
GRUPPO 4 – Un girone con
due chiare favorite, Velez Sarsfield e Peñarol, così si presenta il grupo
4 della Coppa Libertadores 2013.
Il Velez Sarsfield arriva alla massima competizione continentale
con il Torneo Inicial 2012 argentino sotto il braccio. El Fortín
è uno dei candidati a portarsi a casa questa Copa Libertadores, Ricardo
Gareca ha ridato speranza alla squadra della V con una mescolanza di
gioventù ed esperienza ma soprattutto con persone unite per una causa e senza
nessuna stella che brilla di più che gli altri. Si richiamano allo spirito
degli anni novanta dove alzarono, sotto la guida di Carlos Bianchi, fino a nove
titoli, tra cui una Libertadores (1996), una Intercontinentale (1996) e una
Recopa Sudamericana (1997). Nelle due ultime edizioni gli argentini sono
arrivati ai quarti e alle semifinali, e si presentano come favoriti. Nel 2011
persero la finale contro il Peñarol per il valore doppio delle reti fuori casa,
e ora hanno l'opportunità di vendicarsi.
Ricardo Gareca potrà contare in giocatori
di valore internazionale come l'ultimo acquisto del Velez, Fernando Gago, e il
difensore Gino Peruzzi, anch’essi agli ordini del ex-bomber di Boca il goleador
Facundo Ferreyra, Federico Insúa o il grande capitano Fabián Cubero. Lo Stadio José
Amalfitani (49.500 spettatori) vuole rivedere il Velez trionfando nel
continente.
Il
suo grande rivale sarà il Peñarol di Montevideo; i carboneros
hanno nelle sua bacheca 5 Coppe Libertadores, terzo club nell'albo d'oro anche
se l'ultimo titolo risale al 1987, addiritura condividono il record di finale
giocate (10) col Boca Juniors. Arrivano alla Libertadores come vice-campioni
dell'Uruguay, dietro al suo maggiore nemico, il Nacional. Entrambi disputano il
derby piú antico al mondo al di fuori delle isole britaniche, onore condiviso
con i cechi dello Slavia e dello Sparta. Il Peñarol fu fondato nel 1981 (come Central
Uruguay Railway Cricket Club), invece il Nacional risale al 1899.
Gi uruguayani devono migliorare la loro
immagine nella Libertadores, dopo essere arrivati alla finale nel 2011, l'anno
scorso hanno fatto una brutta figura cadendo nei gironi, dove vinsero una sola
partita al Godoy Cruz argentino nello Stadio Centenario (4-2). Jorge Da
Silva ha a disposizione anche l’esperto attacante Marcelo Zalayeta, ex
Juventus, Perugia e Napoli tra gli altri, insieme a Damián Rodriguez, Juan
Manuel Olivera e Antonio Pacheco, ídolo dei Manyas, tornato al Peñarol
per fargli riconquistare la sua gloria . Da Silva potrà contare su alcuni
giovani promesse che hanno ringiovanito la rosa giallonera come Matias
Aguirregaray, Mauro Fernández e Ignacio Nicolini. L’atmosfera allo Stadio Centernario sarà bollente e rivedremo
sventolare la bandiera più grande al mondo (309 metri de lungezza e 46 di
larghezza, più o meno 14.214 metri quadradi).
Il Club Sport Emelec sarà incaricato
di mettere in difficoltà uruguayani e argentini. Gli ecuadoregni proveranno a
ripetere l'impresa del 1995, quando arrivarono in semifinale e furono eliminati
dal Gremio, squadra che dopo sarebbe diventata campione. Quelli di Guayaquil
hanno vinto dieci volte il campionato dell'Ecuador, e arrivano a questa
edizione della Libertadores come vice-campioni nazionali. Per quanto riguarda
le competizioni internazionali vantano solo di una finale di Coppa Merconorte
giocata nel 2001, dove furono sconfitti dal Millonarios di Bogotá. L'argentino Gustavo
Quinteros potrà contare su alcuni giocatori importanti come Marcos
Mondaini, Luciano Figueroa o Pablo Palacios e giovani promesse come Marcos
Caicedo. Nell'edizione di 2012, l’Emelec fu eliminato negli ottavi di finale
dall'attuale campione, il Corinthians, e anche nella Coppa Sudamericana fu
sconfitto agli ottavi contro la U di Chile. Giocheranno tutte le partite
casalinghe nello Stadio George Capwell che ha un capienza di 24.000
spettatori.
In teoria la cenerentola del girone è il Deportivo
Iquique. I cileni disputeranno per prima volta la fase finale della Copa
Libertadores grazie alla loro vittoria contro il León (México) nella
eliminatoria preliminare. Furono i rigori a decidere chi si univa a Velez,
Peñarol e Emelec e la fortuna è caduta dal lato dei cileni. Secondi nella
classifica generale di 2012 in Chile, quelli di Iquique ricevono la
partecipazione nella Libertadores come un premio alla grande stagione passata.
I dragones
celestes non si trovano tra le squadre più titolate del Cile, lontani dalle
Universidades (di Cile e la Católica) e dal Colo Colo, il club di Iquique
fondato nel 1978 ha ottenuto nella sua storia soltanto due Coppe di Cile (1980
e 2010). I suoi giocatori piu importanti sono Rodrigo Díaz, Misael Dávila e
Mauricio Zenteno. Lo Stadio Tierra de Campeones di Iquique con 12.000
posti sarà lo scenario dove gli alievi di Cristian Díaz giocheranno le
sue gare casalinghe.
Víctor
Gómez Muñiz
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