A volte mi chiedo come faccia Michel Platini
a far parte integrante dei grandi cervelloni (e parrucconi) della FIFA che ci
organizzano le giornate e le vicende dell’attuale calcio mondiale. Un tempo il
numero 10 francese infatti infiammava le storie del calcio italiano e non solo
con entusiasmo e voglia di giocare. All’inizio degli Anni Ottanta Platini
pilotò la Juventus in uno dei momenti migliori della sua storia vincendo fior
di coppe e di scudetti ed allo stesso tempo catapultò per la prima volta la
Francia tra le grandi del calcio mondiale, ben figurando alla Coppa del Mondo e
alzando al cielo la Coppa Europa del 1984. Il suo era un calcio bello,
ordinato, elegante, ma anche ricco di colpi di estro e di fantasia. Poteva risolvere
partite equilibrate con i suoi colpi di genio e soprattutto con calci piazzati
di grande destrezza, tanto da inscenare un duello a distanza con Zico, altro
esperto nei tiri piazzati dal limite. Non
a caso Platini vinse tre volte la classifica dei cannonieri in Italia e
France Football tre volte lo premiò con il Pallone d’Oro, anche se qualcuno
malignò che la giuria era un po’ troppo votata verso i transalpini in tal caso.
Ma ciò non ne scalfì comunque la classe, anzi Platini interpretò alla
perfezione lo stile-Juve, difficilmente si parlava di lui al di là di quelle
che erano le sue imprese al di fuori del terreno di gioco. L’Avvocato Agnelli
se lo coccolò giustamente per 5 anni, poi Platini abdicò senza attendere un
declino fisico e negli stimoli che poteva essere logico. La ferita aperta della
notte dell’Heysel probabilmente ed inconsciamente ne anticipò il ritiro dalla
grande ribalta. Anche se Roi Michel rimase per poco tempo fuori dal giro: prima
allenatore e poi dirigente. Ma sinceramente caro Platini tutti l’abbiamo
preferita nelle vesti di calciatore, per la sua classe e senza far confusione
con il business e le speculazioni del calcio moderno.
Il 31 dicembre del 1985 Platini decise uno
Juventus-Sampdoria nel vecchio Comunale di Torino alla sua maniera. La partita
con i genovesi era stata posticipata per consentire alla Juventus di volare a
Tokyo e di conquistare la Coppa Intercontinentale battendo l’Argentinos
Juniors. L’Avvocato Agnelli allora per fare un regalo di fine anno ai suoi
tifosi decise la trasmissione in diretta dell’incontro sui canali Rai. Ed il
campione francese la decise con un tiro dalla distanza al 39’ che sorprese il
pur bravo Ivano Bordon. La Samp aveva già Vialli e Mancini, che però non
bastarono. La Juventus vinse quella partita nel nome di Platini, come dire:
Bonne Anneè.
Cioè adesso contestate anche Platini ? Ma voi siete matti...
RispondiEliminaCiao anonimo,
RispondiEliminarispetto il tuo pensiero, ma non so non si può fare secondo un appunto all'operato di Michel Platini nel ruolo di dirigente? Insomma contestargli qualcosa in maneira lecita e ponderata? Lui è stato veramente un grande Numero 10.