di Vincenzo Paliotto
La terapia adottata da Cesare Claudio Parandelli sembra avere effettivi positivi molto più veloci di quanto si poteva pensare alla vigilia della sua nomina a Commissario Tecnico della Nazionale Italiana. La ferita sudafricana, del resto, aveva lasciato tracce profonde e pochi vantaggi e pochi talenti sembravano a disposizione dell’ex-allenatore della Fiorentina. Invece, la ricetta di Mister Prandelli, semplice e chiara come dovrebbe essere molte volte il compito degli allenatori, fa passi da gigante e la squadra azzurra, dopo aver conquistato la qualificazione per l’imminente Coppa Europa, continua a far parlare bene di sé anche nelle amichevoli. Non a caso l’Italia è passata in maniera sontuosa sul nuovo terreno di Wroclaw, ma mettendo praticamente in riga una squadra giovane e solida come la Polonia.
In verità qualche brivido anche è passato sulla schiena dei sempre più numerosi tifosi della nazionale azzurra, ma tutto sommato l’Italia ha vinto con merito, pur schierando una difesa giovane ed in parte inedita, dove si sono disimpegnati l’esordiente Abate, il giovane Ranocchia e Chiellini al centro e Criscito sul versante di sinistra, salutando poi anche il debutto del colored del Torino Ogbonna, un virgulto che gioca in cadetteria.
Tuttavia, le cose migliori sono arrivate dal fronte offensivo e dall’inedita ma spettacolare coppia composta dal Mario Balotelli, l’uomo del momento, e Pazzini, affamato ed inarrestabile goleador. Il giovane asso del Manchester City ha sbloccato il match con un gran colpo dalla distanza, mentre il Pazzo ha messo in gol proprio un assist di SuperMario. Quindi, nel finale lo juventino Matri poteva arrotondare il punteggio, fallendo il gol in solitudine proprio davanti a Szeczny, il portiere dell’Arsenal.
Nel finale, quindi, è salito alla ribalta anche Buffon, uno dei portieri meno battuti d’Europa con la maglia della propria Nazionale. Gianluigi ha respinto un paio di pericolose incursione e poi ha disinnescato il calcio di rigore di Lewandowski. Questa Nazionale ha uno spirito di squadra e soprattutto lo spirito dei veterani De Rossi, Pirlo e Buffon. Intanto quest’ultimo in termini di presenze si avvicina al Mito del calcio nazionale SuperDino Zoff. Il suo primato di presenze in azzurro sta lentamente scricchiolando.
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