di Vincenzo Paliotto
Un sorpreso Joseph Blatter |
I più attenti lettori delle cronache calcistiche internazionali e non solo magari non si sorprenderanno più di tanto, considerando le ingerenze della politica nell’emisfero del pallone come un fatto oramai storicamente più che consolidato. Ma che tra i file di Wikileaks, il sito di Julian Assange che ha scatenato polemiche a livello mondiale mai registratesi prima, figurino anche vistosi interessi per il calcio è un fatto che lascia assolutamente pensare. Dal Gambia all’Iraq, dal Kuwait alla Serbia attraverso i dispacci segreti del governo americano emergono una serie importanti di informazioni, che traggono in ballo gli evidenti collegamenti del mondo del calcio con dittature varie e neanche troppo controversi ed oscuri sistemi di potere. In molti angoli del mondo il calcio è considerato lo strumento migliore e più veloce per controllare il popolo e perfino per garantirsi una fetta consistente di elettorato. Così come del resto è avvenuto in Argentina con Kirchner che garantiva la visone gratis delle partite di Primera Division per raccattare ancora un maggior numero di voti e così come è avvenuto in Tunisia, dove il deposto Ben Alì influenzava le scelte dei maggiori club del paese, ma non per controllare soltanto la federazione calcistica, ma ovviamente per influenzare o tenere sotto controllo la scelta elettorale del popolo.
Nei file di Wikileaks ovviamente non può mancare il nome sempre discusso ma mai in bilico di Joseph Blatter, uno degli uomini a livello economico e decisionale più potenti della terra. L’influenza delle pressioni di Blatter compaiono un po’ ovunque e soprattutto in quei paesi dove c’è da assegnare una poltrona. I dispacci del caso lo chiamano in causa soprattutto in Kuwait, dove due cugini si contendono l’assegnazione della presidenza della federcalcio locale, in uno stato ricchissimo in cui prevale esclusivamente l’importanza del petrolio e dove peraltro non c’è libertà di costituire partiti politici.
Se qualcuno, ma non crediamo, nutrisse ancora qualche dubbio con le ultime rivelazioni di Wikileaks i legami e le connivenze del mondo del calcio con la politica sono più fitte e durature che mai.
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