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lunedì 26 settembre 2011

Bravo Award- 2° parte

di Vincenzo Paliotto

John Wark va in gol nella finale di Coppa UEFA dell'81
 I baffi di John Wark. Dopo le stagioni dell’esordio, il Bravo Award continuò a rimanere per altri due anni una questione quasi essenzialmente privata in ambito britannico. Infatti, grazie alla travolgenti stagioni in campo continentale dei suoi club, anche i migliori talenti britannici riuscivano ad imporsi all’attenzione europea. E’ quanto accadde, infatti, nel 1981 quando il premio fu ad appannaggio dello spietato bomber dell’Ipswich Town John Wark, scozzese di Glasgow, che realizzò ben 14 gol in quell’edizione della Coppa UEFA che la sua squadra vinse battendo in finale gli emergenti olandesi dell’AZ 67 Alkmaar. Il baffuto attaccante precedette in classifica il giovanissimo Bergomi, che l’Inter aveva fatto esordire in Coppa dei Campioni nei quarti di finale a San Siro Contro la Stella Rossa di Belgrado, ed il francese del Sochaux Genghini. Wark, ad ogni modo, era un vero spauracchio in area di rigore ed accese la fantasia dei sostenitori del terribile Ipswich Town, alla sua prima ed unica affermazione internazionale, e di quelli che seguivano il calcio inglese. John Wark nell’84 andò a rinforzare ulteriormente la corazzata Liverpool, ma avrebbe concluso la sua carriera all’Ipswich Town. Complessivamente in tutte le competizioni giocò 611 partite con 223 gol all’attivo, più 29 presenze e 7 reti nella nazionale scozzese. Un autentico mito del calcio degli Anni Ottanta.


 Lo show di Gary Shaw.Un anno più tardi, invece, il Bravo Award fu vinto dall’inglese Gary Shaw, alfiere dell’Aston Villa che vinse a sorpresa la Coppa dei Campioni, battendo in finale il favorito Bayern Monaco. Shaw ebbe la meglio con pochi voti di vantaggio sul tedesco Thomas Von Heesen dell’Amburgo e dello svizzero del Neuchatel Xamax Walter Pellegrini, quasi scomparso successivamente dal grande calcio. Shaw contribuì in maniera determinante alla cavalcata trionfale dei villains, realizzando anche gol pesanti.  Rimase con l’Aston Villa fino al 1988, ma non riuscì poi a mantenere in maniera convincente quanto di buono aveva fatto intravedere in quella stagione. Successivamente, infatti, andò a giocare anche nel FC Copenaghen, nel Klagenfurt e ad Hong Kong, facendo perdere progressivamente le sue tracce.

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