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mercoledì 27 luglio 2011

L’imbattibile Signor Rossi

Sebastiano Rossi con la maglia del Milan nelle figurine Panini

 Quando Dino Zoff nella stagione del 1972/73 portò il primato di imbattibilità nel campionato italiano a 903’, probabilmente nessuno avrebbe immaginato che questo record un giorno fosse stato abbattuto. Anche perché il primato era stato sensibilmente migliorato nei confronti di quello precedente del genoano Mario Da Pozzo, che si era fermato a 791’ nel 1963/64. Oltretutto i maggiori numeri uno di ogni epoca non riuscirono ad insidiare il tetto massimo di minuti senza subire gol stabilito dal friulano volante. In quei mesi SuperDino stabilì anche un lungo tempo senza subire reti con la maglia azzurra. Performance che lo portarono addirittura a guadagnarsi una copertina del prestigioso periodico americano Life, che difficilmente nel corso della sua storia ha dedicato una prima pagina ad un eroe sportivo ed ancora di più ad un personaggio del calcio.

 Tuttavia, il prestigioso record era destinato a traballare inaspettatamente a ridosso della stagione calcistica del 1993/94, per merito addirittura di un portiere che dalla critica non era comunque oltremodo considerato. Infatti, Sebastiano Rossi, nato a Cesena il 20 luglio del 1964, era a guardia dei pali del Milan già dal torneo del 1990/91, ma non godeva di grosse referenze. In molti, infatti, credevano che era facile difendere quella porta, quando davanti gli si schieravano gente come Baresi, Costacurta, Maldini e Tassotti.  In quel campionato, però, il Signor Rossi, ex guardiano del Cesena, si ritagliò il suo momento di indiscussa popolarità e tenne inviolata la propria porta per ben 929’. In pratica dal 19 dicembre del 1993 con Milan-Cagliari (2-1) a San Siro fino a Milan-Foggia (2-1) del 27 febbraio del ‘94, disputatosi sempre nell’impianto meneghino. Contro il Cagliari fu superato al 53’  da un gol del difensore Matteo Villa, mentre al cospetto dei dauni fu battuto al 66’ dal russo Igor Kolyvanov. Proprio l’attaccante del Foggia si era rivelato un’autentica bestia nera per Rossi, visto che lo aveva trafitto anche nella gara di andata allo Zaccheria, facendogli crollare un’altra imbattibilità che era già arrivata a 690’.

 Sebastiano Rossi non subì gol nell’arco di ben 9 incontri: Reggiana (1-0), Udinese (0-0), Lecce (0-0), Genoa (0-0), Piacenza (2-0), Atalanta (1-0), Roma (2-0), Cremonese (1-0) e Lazio (1-0), risultati che ovviamente contribuirono in maniera determinante alla conquista del titolo. Del resto la squadra di Capello in quella stagione, oltre che dello scudetto, si fregiò anche di una pesante Coppa dei Campioni, sollevata ad Atene ai danni del Barcelona sotto gli attoniti occhi di Cruijff e Romario.   Anche nella competizione europea il buon Sebastiano Rossi mantenne alto il proprio minutaggio di imbattibilità, questo accadde però nella competizione continentale edizione del 1994/95. Rossi stabilì il nuovo primato di imbattibilità per un portiere italiano in Europa. 558’ che andavano dalla malaugurata autorete di Franco Baresi nel corso di Milan-Ajax (0-2) del 23 novembre del ’94 ad Ajax-Milan (1-0), questa volta finalissima, gol di Patrick Kluivert, decisivo anche per l’assegnazione della Coppa con le orecchie agli olandesi.

 Il buon Rossi avrebbe collezionato in Serie A ben 346 presenze, rimanendo in porta ai rossoneri milanesi fino al termine del campionato 2001/2002. Il portiere cesenate non si era guadagnato ad ogni modo una buona simpatia negli ambienti del calcio e con le tifoserie, a causa del suo carattere irascibile ed in taluni casi non proprio sportivo. Alberto Zaccheroni ad esempio, dopo l’ultima giornata di andata del torneo 98/99 lo escluse dai titolari, dopo lo spiacevole episodio che lo aveva visto coinvolto in una lite con l’attaccante del Perugia Christian Bucchi, dopo la trasformazione di un penalty. Zaccheroni promosse titolare il giovane Abbiati, con cui si sarebbe poi aggiudicato un inaspettato scudetto. Rossi chiuse la propria carriera nel Perugia nel 2003. Anche il rapporto con i colori azzurri fu addirittura fugace; due convocazioni ad opera di Arrigo Sacchi, senza però mai essere utilizzato.
 Non molto amato ed oltretutto non molto considerato dagli addetti ai lavori, Sebastiano Rossi conserva suo malgrado uno dei record più ambiti e prestigiosi del calcio italiano.

 Vincenzo Paliotto su www.storiadelcalcio.info, 4 febbraio 2008


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